..."ero straniero" da sempre, ero straniero da quel 1974 quando non riuscivo a trovar casa a Magenta, ero straniero da quell'anno in cui , in molti, non erano ancora nati. Ero straniero da quel lontano 2005 quando mi battevo contro la Bossi-Fini. Resto straniero, solidale con ogni straniero, dovendo constatare che da quel 2005 ad oggi non è cambiato nulla. I governi di "sinistra" che si sono alternati a quelli di centro-destra, non hanno prodotto nulla su questo tema. DS e poi PD non hanno mai considerata prioritaria quella che era ed è una vera tragedia dei nostri tempi. Oggi, terminate le arroganze (forse), si cercano sponde ed appoggi su quelle che sono state le battaglie della vera Sinistra. Ero straniero...e "lo resto " !
Consiglio comunale di Magenta - ottobre 2005 -
In
questi giorni stiamo vedendo in televisione scene orribili, decine di cadaveri
che il mare ogni giorno rilascia, campi
di accoglienza che tracimano di disperati, sguardi di ragazze e ragazzi in cui
si legge il terrore, lo sgomento !
L’Italia
purtroppo si sta promuovendo in Europa come uno tra i Paesi più intransigenti
contro gli immigrati clandestini. Ma ormai il fenomeno dell’immigrazione sta
raggiungendo dimensioni Bibliche e niente potrà arrestare la marcia di milioni
di esseri umani che sempre più sono disposti a rischiare la vita pur di
raggiungere le nostre coste inseguendo il miraggio di una esistenza migliore ,
di una esistenza dove è possibile la conquista di quel diritto a lavorare in
quei Paesi che oggi detengono il settanta per cento delle ricchezze del mondo.
Una moltitudine di uomini spesso senza alcuna terra, alcuna Patria, cacciati e
perseguiti in modo spietato , come i Curdi. Oppure come i superstiti di guerre
tribali o, com’è quotidianità, gente che scappa da quelle terre desertificate dove esiste ormai solo la fame più tremenda e
la disperazione più assoluta.
La Legge Bossi-Fini, è nata dalla xenofobia,
dal razzismo ed alimenta in modo esponenziale le pericolose esternazioni di chi
vuole ancora più intolleranti le leggi sull’anti-immigrazione. Domenica scorsa,
al raduno della Lega a Venezia, Borghezio gridava “marocchini di merda” ed il
sindaco di Treviso rincarava la dose dicendo che agli immigrati, oltre alle
impronte della mano era necessario prendere
anche quelle del naso. Anch’io oggi, dopo trenta anni di lavoro in
Lombardia mi sento un immigrato, voglio lasciare le mie impronte, così come
viene richiesto agli altri immigrati, facendo capire loro però che questa
prepotenza può essere trasformata in un simbolo di cultura, di storia e di
umanità. Trasformare questa richiesta ignobile in una traccia tangibile del
passaggio dell’umanità. Gli uomini che stanno obbligando altri uomini a
lasciare le proprie impronte, di loro stessi il tempo non lascerà, invece,
nulla !
La legge Bossi-Fini ha tradotto gli umori e le
intemperanze “borgheziane” in articoli di Legge
partendo dal presupposto
sbagliato che il fenomeno dell’immigrazione non è il rilevatore di uno squilibrio sociale, ma
un problema criminale, dovendo gestire il traffico dei clandestini e la
delinquenza più o meno organizzata ed importata da ogni lido del Mediterraneo.
Ma allora perché non combattiamo la delinquenza organizzata, perché tutta
l’Europa non promuove in modo sinergico azioni tali da contrastare i fenomeni
criminali. Allora perché il nostro governo si prodiga ad espellere le
prostitute schiavizzate da beceri delinquenti, anche individuando i
delinquenti, e cosa ancora più grave , ben conscio che una gran parte di quelle
donne espulse, nei propri paesi, rischiano il linciaggio quale pena riservata
alle meritrici. Allora non hanno senso le intemperanze e le dichiarazioni di
Borghezio e Gentilizi, proprio nel
cuore di quel Nord-Est , che senza gli immigrati, rischia di fermare nel giro
di pochi giorni il suo prezioso apparato produttivo. Ed è per questo che
bisogna disobbedire alla Bossi-Fini, bisogna impedire che questa Legge possa
essere applicata. Dobbiamo discuterne nei Consigli Comunali, provinciali e
regionali affinchè questa Legge ignobile
e che fa male alla coscienza civile di un Paese
non persegui l’obiettivo di creare una manodopera senza più diritti di
cittadinanza e del lavoro. Anche questo pezzo di Italia, di Lombardia è stata
scena di emigrazione molti anni or sono. Gli Italiani Lombardi, Veneti hanno
raggiunto ogni parte del mondo portando molto di sé. Nelle miniere del Belgio
molti nostri connazionali hanno perso la vita lavorando per lo sviluppo di quei
paesi, eppure nelle strade di quelle città, nei locali pubblici spesso si
poteva leggere “vietato l’ingresso ai cani ed agli Italiani”. Ebbene con la
Legge Bossi-Fini gli immigrati restano
esposti ad ogni forma di ricatto, con diritti ridotti e senza alcuna dignità.
La nostra coscienza, egregi colleghi, egregio Presidente, egregio Signor
Sindaco, questo, non ce lo può permettere. Grazie.
Mario De Luca
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