giovedì 18 dicembre 2014

Rinviati a giudizio gli "affossatori" di Novaceta

Domani udienza preliminare, presso il Tribunale di Milano, per i 33 indagati in merito alla chiusura di Novaceta, responsabili della perdita del lavoro per oltre 300 dipendenti.  Il reato loro imputato è gravissimo : bancarotta fraudolenta  ( falsificazione dei libri contabili e distrazione di 70 milioni di euro ).
Grande vittoria del Movimento Popolare Dignità e Lavoro che, dal 2009, dopo aver presentato denuncia alla Magistratura di Milano, non ha mai abbandonato la lotta. Futuri e prossimi clamorosi sviluppi sulla questione.
MPDL

martedì 16 dicembre 2014

…noi 5 anni di Resistenza !

Uno slogan “azzeccatissimo” di Moreno Barbin: “loro 33 avvisi di garanzia …noi 5 anni di Resistenza“.
Con lo spirito di questo slogan si è svolto, venerdi scorso, un incontro, al Circolo Cooperativo di  Robecco sul Naviglio, che ha registrato una importante partecipazione di Cittadini.
Vogliamo innanzitutto ringraziare i rappresentanti di Associazioni e di gruppi politici che hanno condiviso l’iniziativa partecipando, con nostro grande piacere, alla serata organizzata dal MPDL e dall’Associazione Ri-Parco. In particolare si ringrazia i sempre attenti Gigi Malabarba, Massimo Gatti ed Ester Castano, il gruppo lavoratori di Ri-Maflow ( Fabbrica recuperata ) di Trezzano Sul Naviglio, Lucio Riosa in rappresentanza della Sinistra di Sedriano, Valentino Gritta vice-presidente di A.I.E.A. (Associazione Italiana Esposti Amianto), Chiara Ubezio portavoce di Libertà e Diritti, Igor Bonazzoli, Angelo Terranno ed il magnifico gruppo di ambientalisti storici del magentino.
Ringraziamo anche coloro i quali avrebbero voluto partecipare ma impegni paralleli non l’hanno consentito. Comunque una serata interessantissima con tanta gente attenta ai temi e soddisfatta, infine, di una compagnia piacevole.
La Dottoressa Giola, dell’omonimo studio legale magentino, ha fatto il punto sulla questione relativa alla possibilità dell’azione civile contro gli indagati e responsabili della chiusura di Novaceta. Staremo a vedere.
L’altro tema della serata è stato quello relativo alla questione del parco pubblico “ Ri-Parco, bene comune “ e sulla possibilità di rientrare in quell’area non appena l’amministrazione comunale, dopo le posizioni e le assunte in consiglio comunale, troverà il tempo per comunicarci se ha provveduto a chiamare ARPA ed ASL per i controlli del caso.
Una serata importante per ribadire la solidità del gruppo MPDL e l’adesione di nuovi simpatizzanti, per pianificare nuovi lavori e concretizzare i programmi già in corso.
Nelle prossime ore informeremo i Cittadini in merito agli ultimi sviluppi sulla questione delle aree industriali dismesse ed in particolar modo alla situazione di inquinamento ambientale che minaccia il nostro territorio. Parleremo di progetti per nuove possibilità di lavoro sul territorio e chiederemo, come sempre, la vostra attenzione e partecipazione. Al momento, il gruppo del Movimento Popolare Dignità e Lavoro augura a tutte ed a tutti i migliori auguri di serene feste natalizie.

M.P.D.L.




venerdì 21 novembre 2014

22 novembre in Piazza Liberazione - Amianto, sentenza Eternit, oltre 2000 morti : nessun colpevole !

Non abbiamo parole per commentare la sentenza emessa dalla Corte di Cassazione in merito alla vertenza Eternit, anche perché “ le sentenze non si commentano”, ma nulla può esimerci nell’esternare il nostro sdegno e manifestare il nostro dolore per quello che, evidentemente, è una vera sopraffazione ai diritti dei lavoratori. Diritti calpestati ogni giorno, ogni ora, da quel primo minuto che quel lavoratore ha lavorato in quel sito industriale, che fosse a Casale Monferrato oppure a Bagnoli o a Rubiera o a Cavagnolo. Calpestati il diritto ad essere informato, ad essere protetto, ad essere rispettato come uomo, innanzitutto, e come lavoratore poi.
Ha vinto invece il profitto, gli interessi, l’egoismo, il danaro, la corruzione, l’omertà.
Resta il fatto che il problema amianto è un dramma che va oltre, addirittura, l’ecatombe che ha causato e che causerà ancora nei prossimi anni. Quell’amianto, prodotto e manipolato nei siti sopra menzionati, ha rivestito milioni di edifici, di case, ed ha riempito decine di migliaia di fabbriche, gran parte di quest’ultime in abbandono ed in gravissimo degrado.
L’assenza di manutenzione, l’abbandono, il degrado, provoca il disfacimento delle manifatture in amianto. Questo ritorna a pezzi, in polvere, in fibre e si comporta come un killer spietato, invisibile ed invincibile. Il problema è talmente grave che le proprietà di quei siti, o i curatori fallimentari, abbandonano gli stabilimenti e li cedono a costo zero, e gli affaristi di turno, che rilevano le aree, è gente senza scrupolo che aggiunge altri guasti ambientali a quelli già prodotti precedentemente.
Il Movimento Popolare Dignità e Lavoro si batte da anni su questi temi, ed ha anche ottenuto risultati importanti come quello, a seguito di denuncia alla Procura di Milano, di vedere notificati 33 avvisi di garanzia ad amministratori e dirigenti disonesti. E’ in corso un’ulteriore denuncia alla Procura, presentata dal Movimento, proprio in merito alla bonifiche di siti industriali presenti sul territorio.
Domani, sabato 22 novembre dalle 14.30 alle 18.30, saremo, con un nostro gazebo, a Magenta in Piazza Liberazione, vogliamo, ancora una volta, informare la Città, parlare con la gente, ascoltare i vostri commenti. Vi aspettiamo, vi informeremo di situazioni e di fatti costantemente taciuti dalle amministrazioni locali.
MPDL

sabato 15 novembre 2014

Dopo il patto del Nazareno arriva quello del Razaneno ?

Il fatto è quello riportato dalla cronaca cittadina. E’ vero che spesso la fantasia anticipa la realtà, ma quando la “fantasia” non è tale, secondo il cronista attento, allora ecco che le ipotesi possono essere solo due: l’attento cronista si è inventato tutto ipotizzando schieramenti basati su probabili e possibili interessi tra le parti, oppure riporta notizie certe.
Vogliamo azzardarci nell’analisi della seconda ipotesi : “Quel patto segreto Razzano-Del Gobbo insieme nel 2017 “. Bellissimo! Niente di strano, due persone di tradizione democristiana, credo anche frequentatori di oratori, uno più “lupetto”, l’altro più “promessa calcistica”, amanti della carriera politica e di poltrone più o meno comode e/o importanti. Certo, si potrebbe dire che, durante almeno dieci anni di schieramenti opposti, in Consiglio comunale se ne sono dette di tutti i colori. Battute al vetriolo e considerazioni sull’avversario che spesso hanno sfiorato la querela. Nelle più gentili delle discordanze, accuse reciproche di inefficienze amministrative, per arrivare ad utilizzare termini come “ amici degli amici “ e “politica del malaffare” !
Ma i miracoli sono miracoli, ed i protagonisti, quelli del patto dei Santi nostrani, da buoni cattolici credenti, di “miracoli” se ne intendono!
Una gran parte di magentini, invece, resteranno  scettici di fronte a celesti alleanze , in un momento in cui il miracolo di cui c’è bisogno è quello di arrivare alla fine del mese !
Magenta è una Città che negli ultimi 12 anni e mezzo è stata amministrata in un modo pessimo ed i risultati sono sotto gli occhi di tutti :
1 - nessuna attenzione verso quelle attività lavorative presenti sul territorio fonte di occupazione e benessere comune: è stato permesso, senza porre alcuna resistenza, che chiudessero aziende importanti, come Reno de’ Medici,  Cofely, Bruno Romeo, e decine di artigiani e piccole aziende, e centinaia di negozi. Per citare ancora, Novaceta su cui pendono 33 avvisi di garanzia verso una proprietà accolta dagli amministratori pubblici, invece, come i salvatori di centinaia di posti di lavoro e di un indotto importantissimo. Una proprietà, quella di Novaceta, oggi indagata per bancarotta fraudolenta e falsificazione dei libri contabili e indicata, dalla Magistratura milanese, come la causa unica della cessazione di un prodotto magentino apprezzato nel mondo. Ma la politica (e la stampa) magentina, avevano accolto quegli “imprenditori” con sorrisi e strette di mano, mettendo in croce quei “comunisti” di una parte di dipendenti ai quali i fatti hanno dato, poi,  puntualmente ragione. Le amministrazioni magentine hanno incentivato e sponsorizzato
(mediaticamente), imprenditori come Lindt, che spacciavano 250 posti di lavoro, invece, mai visti, nemmeno con il più potente dei cannocchiali !
2 - il territorio urbano deturpato da “sconci” edilizi e dalla presenza di qualche migliaia di appartamenti vuoti.
3 - una disattenzione , spesso sconfinata in vera e propria ignoranza, verso l’ambiente e la salute dei Cittadini. La questione amianto e bonifica dei siti industriali ha trovato assolutamente impreparate le amministrazioni magentine. Sono stati i militanti del Movimento Popolare Dignità e Lavoro che hanno dovuto prendere letteralmente per mano la Polizia Locale ( e quindi l’amministrazione comunale ) e condurla all’interno del sito per consentire loro di verbalizzare i più inquietanti abusi. Vorremo ancora citare la questione del Parco Cral Novaceta, lasciato nel più assoluto degrado per oltre sei anni, e restituito, ad un minimo di decoro, da un gruppo di volontari-militanti di Dignità e Lavoro.
Vorremo capire l’enorme contraddizione in cui sono cadute la trascorsa e l’attuale amministrazione a proposito dell’attuale affermazione di bonificare l’area Cral da amianto e concedere, in tempi precedenti, sulla stessa area, la costruzione e l’utilizzo di una pista ciclo-pedonabile !
4 - un servizio di trasporto urbano ed extra urbano decisamente scadente. Scuole in edifici pericolosi e non controllati. Presidi medici, nelle frazioni, insufficienti.
Si potrebbe ancora allungare l’elenco delle inefficienze vissute in questi ultimi due lustri e mezzo, eppure si formulano ipotesi di alleanze tra amministratori che, se realizzate, non potrebbero che portare risultati ancora peggiori.
Ci racconta l’attento cronista , “ obiettivo : stravincere “.  Rispettiamo l’analisi fatta e la visione preventiva dell’alleanza, ma , consuntivando i risultati ottenuti dagli stessi personaggi che, secondo il cronista , si apprestano a guidare Magenta fino al 2022, non solo dobbiamo preoccuparci molto ma diventa fin troppo facile chiedere “ con quale ardire e come avete osato” ( direbbe il famoso Prìncipe della risata ) usare, per altri, definizioni del tipo “ mandando a pascolare vecchi rottami di partiti scomparsi “, “finti ribelli travestiti da indipendenti “, “liste civiche raffazzonate”. Persone perbene, invece, certamente fuori dalle simpatie del cronista, si ergono, quali sinceri innamorati della Città, ad essere l’elemento più interessante e qualificato nella gestione della Pubblica Amministrazione. Potremo concludere dicendo che è fin troppo semplice diventare giganti davanti a tanta pochezza espressa recentemente.
Ad un “patto segreto” , è doveroso rispondere con un progetto aperto, visionabile, criticabile e migliorabile da tutte e da tutti coloro che hanno a cuore il futuro della Città e dei magentini.

M. De Luca

mercoledì 5 novembre 2014

Si avvicina il 5° anniversario del presidio ex Novaceta


Si avvicina il 5° anniversario del presidio Novaceta (e il sesto inverno). 

La tenda azzurra, simbolo del presidio e dell'attività di monitoraggio degli interventi di bonifica dell'area, dopo tanti anni è esausta.

Continueremo, nel box mobile, la nostra azione a tutela della salute pubblica e a sostegno della richiesta di migliaia di cittadini di restituire l'area ex Cral alla Città: un rinnovato osservatorio del Movimento sulle bonifiche dell'amianto nell'ex Novaceta e un centro per l'Associazione “Ri-Parco Bene Comune” di controllo delle iniziative istituzionali sull'area ex Cral.


venerdì 24 ottobre 2014

Il Ri-Parco"bene comune",un'occasione persa? :dedicato ai “ragazzi” del Movimento

Leggo nei vostri occhi una grande delusione, leggo però un grande coraggio ed una grandissima voglia di non trasmettere lo sconforto al compagno che vi è vicino. Questo è molto bello.  
Per due mesi avete lavorato con determinazione e passione, sorretti da un sogno “giusto”, ma oggi dovevamo andar via. Certamente manca ancora un perché, forse ne manca più di uno, ma c’è una certezza, quella che con il vostro lavoro, con il vostro entusiasmo avete fatto diventare il “perseguire il Bene Comune “ una cosa semplice ed avete dato un esempio di civiltà.
Personalmente mi scuso con tutti voi per non essere riuscito a raggiungere i risultati a cui ognuno di noi, legittimamente, mirava, ma, in questo momento dovevamo andar via pur restando disponibili a rientrare quando sarà restituita dignità ed autonomia al progetto.
Adesso tocca ad altri. Tocca a chi ha responsabilità sul territorio far si che il lavoro e l’entusiasmo di un gruppo di persone perbene non venga spento dagli interessi, dalla inettitudine e dalla incapacità di chi il “bene comune” lo DEVE perseguire istituzionalmente. Noi abbiamo tutta la pazienza necessaria per attendere, e ci saremo ancora !
Grazie  “ragazzi”.
Mario

giovedì 23 ottobre 2014

Perché andiamo via !

Questa sera i volontari del Movimento, dopo una lunga discussione, hanno deciso di sospendere i lavori di recupero dell'area ex Cral Novaceta, uscire e consegnare le chiavi dei cancelli al Sindaco. Un atto che, tolto di mezzo ogni pretesto (“l'occupazione” .. sic !!!) alla proprietà e nonostante la pessima delibera del Consiglio Comunale, vuole richiamare il Sindaco e l’Amministrazione Comunale al rispetto della richiesta di migliaia di cittadini, per restituire finalmente, come Parco e Centro Sportivo Pubblico,  l'area  ex Cral Novaceta alla Città.

Il gruppo del Movimento Popolare Dignità e Lavoro, lascia il Cral ex Novaceta ma non abbandona il progetto del Ri-Parco “ Bene Comune” , la cui Associazione resta attiva  ed i cui volontari continuano a lavorare, a disposizione dei Cittadini, per il Bene Comune.

Perché andiamo via ?

Andiamo via, innanzitutto perché siamo persone per-bene.
Andiamo via senza forzature, da soli, consapevoli e coscienti.
Andiamo via poiché, in questi due mesi di “occupazione”, abbiamo dimostrato che è possibile perseguire il “Bene Comune”.
Andiamo via poiché, le aspettative di circa 2000 cittadini, che hanno firmato una petizione per l’acquisizione da parte del Comune delle aree, sono state disattese da un’amministrazione comunale sorda ad un messaggio di civiltà, di educazione sociale, di concrete proposte di iniziative mirate al miglioramento della vita in Città.
Andiamo via poiché la nostra mozione di esproprio per consegnare l’area alla Città è stata “sfigurata” da una sinistra che non ci rappresenta e che non fa la sinistra.
Andiamo via poiché quest’amministrazione comunale, non ha ritenuto opportuno, venire in campo ed esprimere pareri, negativi o positivi che fossero.
Andiamo via poiché l’Amministrazione Comunale  ha permesso, senza intervenire formalmente presso l’attuale proprietà, che venisse chiusa l’erogazione dell’acqua in quelle aree.
Andiamo via poiché l’Amministrazione Comunale permette di vivere ad altre persone, senza fissa dimora, che occupavano l’area già prima dell’ingresso del Movimento, al freddo, senza acqua, in condizioni igienico-sanitarie pessime.
Andiamo via poiché, abbiamo esaurito la finalità prefissataci, quella di voler pulire, quasi totalmente, un’area di 14.000 m2 a nostre spese e sacrificando il nostro tempo.
Andiamo via, soddisfatti del nostro lavoro, poiché abbiamo tolto dal degrado ciò che, invece, avrebbe dovuto essere un bel Parco Pubblico.
Andiamo via perché non sopportiamo tutto questo e perché siamo persone per-bene.
Andiamo via restando disponibili a rientrare quando sarà restituita dignità ed autonomia al progetto.
Andiamo via, purtroppo consapevoli, che dopo la nostra uscita, il Parco tornerà nel degrado e nella più completa indifferenza delle istituzioni.

Movimento Popolare Dignità e Lavoro


Per fare chiarezza su una parte della nostra Città.

AREA  “A” - rossa -  ( circa 160.000 m2 )  :   E’ la zona prettamente industriale, dove, cioè , si sono effettuate le lavorazioni del Rayon, del Silene e dei relativi derivati. Se dividiamo questa zona verticalmente, in due parti pressocchè uguali, avremo a sinistra lo stabilimento Novaceta ( 1954 ) ed a destra lo stabilimento Snia Viscosa ( 1924 ) .
Le lavorazioni svolte nei due stabilimenti hanno richiesto, in quasi 90 anni di produzione industriale, un pesantissimo costo in termini di inquinamento industriale. Le lavorazioni Snia Viscosa richiedevano infatti l’utilizzo di Solfuro di Carbonio, di Zolfo, di Piombo, e poi di coloranti per i reparti di tintoria, di collanti e di olii di finissaggio. Inoltre la centrale termoelettrica utilizzava, per la produzione delle acque demineralizzate, quantità enormi ( oltre 1000 kg./ giorno ) di acido cloridrico e soda caustica e di circa 36.000 kg./giorno di olio combustibile, utilizzando ATZ (Alto Tenore di Zolfo )  fino a metà degli anni 80. Successivamente, nonostante che la combustione, utilizzando questo combustibile, fosse vietata, Novaceta lo utilizzò occasionalmente e per questo motivo fu sanzionata dalla Guardia di Finanza ed incappò in una seria denuncia con relativa condanna all’Azienda ed  al dirigente che ne ordinava  l’utilizzo.  
Le cabine di trasformazione di energia elettrica ( 50.000 / 15.000 / 3200 / 380 / 220  Volt ) erano formate da trasformatori elettrici, per oltre 40.000 KVA , contenenti PCB.. (policlorobifenili considerati composti ad elevata tossicità con valori vicini alla diossina).

Tutti gli isolamenti termici, in centrale termoelettrica  ed in stabilimento, venivano realizzati in amianto cemento. Parliamo quindi di diverse centinaia di tonnellate di tali materiali.
A metà degli anni settanta, Snia Viscosa cessa ogni tipo di produzione : LE AREE SU CUI SORGEVA LO STABILIMENTO NON SONO STATE MAI BONIFICATE.

Le lavorazioni Novaceta hanno richiesto, invece, per una produzione media di circa 14.000 tonnellate / anno di filato, un solvente, l’acetone, la cui principale caratteristica ( oltre all’infiammabilità ) è quella della volatilità, per cui i reparti di produzione , se gli impianti di aspirazione funzionavano al meglio, non riuscivano a saturarsi, ma quel gas raccolto veniva riconvogliato in assorbitori che, con un processo di distillazione, restituiva l’acetone con un titolo di purezza molto alto e con una resa che superava il 90%. Cioè tanto per capirci, l’acetone diffuso nei reparti era equivalente a quello che veniva recuperato. Ovviamente i lavoratori hanno lavorato sempre senza alcuna protezione , poiché direzione ed autorità preposte dicevano che non c’erano problemi per la salute. La completa lavorazione , richiedeva poi, coloranti per i reparti di tintoria, collanti e olii di finissaggio. Inoltre la centrale termoelettrica, nel frattempo acquista da Novaceta, utilizzava, per la produzione delle acque demineralizzate, quantità enormi ( oltre 1000 kg./ giorno ) di acido cloridrico e soda caustica. Idem come Snia Viscosa per quanto riguarda il PCB e per quanto riguarda gli isolamenti termici. La  presenza di amianto, in Novaceta, risultava ancora più massiccia a causa delle elevate temperature necessarie nei processi lavorativi ( ad esempio la distillazione dell’acetone e l’asciugatura del filo in filatura ) .

Nel 2009 cessa ogni tipo di produzione : LE AREE SU CUI SORGEVA LO STABILIMENTO NON SONO STATE MAI BONIFICATE.

Su questa area, il Movimento Popolare Dignità e Lavoro, da sempre , ovvero da almeno 15 anni, con alcune persone che oggi fanno parte del Movimento stesso, ha prestato la massima attenzione. Ha mantenuto un’attenzione altissima a tutela dell’ambiente e della salute dei Cittadini. Ha evitato, tramite una denuncia diretta presentata da una persona oggi militante del Movimento, che su Magenta fosse diffusa una cappa ( invisibile ) di agenti inquinanti. Per questi motivi , i militanti del Movimento  hanno subìto l’incredibile gogna del sindacato, e qualcuno ha pagato con licenziamento ed espulsione tramite una illegale mobilità.
Le denunce, ultime, del Movimento hanno portato, da parte della Procura di Milano ad emettere 33 avvisi di garanzia ed a febbraio di quest’anno sono state presentate ulteriori denuncie alla Procura di Busto Arsizio in merito alla movimentazione, secondo noi non corretta, di manufatti contenenti amianto.

Bene, adesso veniamo a “Oggi le comiche”. Su questa area, solo dopo che il Movimento ha posto il problema, con prove tangibili, si sono attivati i controlli delle autorità preposte, dai Carabinieri, alla Guardia di Finanza, alla Polizia Locale, all’ARPA, all’ASL, ed all’amministrazione comunale. Quest’ultima, a seguito di un’ordinanza del Sindaco, nell’agosto 2013, che chiede l’abbattimento di alcuni fabbricati contenenti materiali cemento-amianto, dichiara che su quell’area ha disposto analisi ambientali da ARPA e ASL e che non sussiste alcuna fonte di pericolo, credo riferendosi a fibre di amianto poiché , ad oggi, alcun carotaggio è stato effettuato per rilevare contaminanti nel sottosuolo oppure nei sette pozzi di emungimento acque presenti.
Quindi, secondo l’amministrazione comunale, non sono presenti  fibre di amianto nell’area Snia Viscosa – Novaceta.

Passiamo alla zona B - lilla -  ( circa 45.000 m2 ), oggetto di una recente delibera comunale, che le libera dal vincolo industriale e le inserisce in future possibilità terziarie.
Su quest’area si deve però dire che fu proprio il Movimento a produrre un’osservazione al PGT, accompagnata da oltre 600 firme di magentini. Tale osservazione, accolta, sancì l’inviolabilità e mantenere l’integrità di un metanodotto che l’attraversa, di un elettrodotto e di sei dei sette pozzi d’acqua.
Sempre su quest’area, a metà degli anni ’80, la proprietà ordinò la deforestazione dell’area ( centinaia di alberi secolari ) . Sarebbe opportuno conoscere, finalmente, quale istituzione autorizzò il taglio di alberi. qualcuno. Su quest’area, appunto destinata a terziario, secondo l’amministrazione comunale non è previsto alcun controllo ambientale.

Passiamo alla zona verde , adibita a pista ciclabile ed a piccole aree di sosta. Sviluppo complessivo 3000-4000 m2. Quest’area fu espropriata dal comune di Magenta a costo zero. Anche per quest’area, secondo l’amministrazione comunale, non è previsto alcun controllo ambientale. Quest’area è praticamente tutt’uno con l’area “C” - gialla - e separata solo da una rete metallica a maglia larga.

Passiamo, infine, alla zona “C” - gialla - ( circa 14.000 m2 )  . Su quest’area non c’è presenza di manufatti contenenti amianto, se si esclude una copertura di eternit circa 50 m2, in buone condizioni e già trattata utilizzando le procedure vigenti per l’incollaggio e la messa in sicurezza dei pannelli stessi , su quest’area non c’è mai stato alcuna attività industriale, è stata sempre un’area verde, con presenza di molte decine di alberi secolari, con un campo da calcio, fino a prova contraria, prato verde, con campi di bocce e tennis, e piccole aree con presenza di rovi e rampicanti vari.
Bene, udite udite, roba del 29 settembre scorso, l’amministrazione comunale, solo su questa area, con delibera comunale, vuole procedere al carotaggio ,anche se sono state da sempre adibite a verde. C’è da dire che per almeno gli ultimi cinque anni, da quando la proprietà ha chiuso lo stabilimento, l’amministrazione non si è mai nemmeno posto il problema di quelle aree abbandonate , lasciandole nel degrado più assoluto, non effettuando alcun controllo e di conseguenza non sanzionando in alcun modo la proprietà che avrebbe dovuto, invece, curarne lo stato ed effettuare ogni manutenzione prevista dal normale, civile rispetto del decoro urbano. La grande contraddizione è che la striscia verde adiacente (3-4000 m2) non dovrebbe subire alcun controllo, anche se frequentata giornalmente da centinaia di magentini che utilizzano la pista ciclabile e praticano attività aerobica.
Spieghiamo il mistero: l’area “C”, è quella che non ha subìto lavorazioni secolari inquinanti. Quest’area il Movimento Popolare Dignità e Lavoro, e duemila cittadini, vorrebbe riconsiderarla Parco Cittadino, e far chiedere alla proprietà, dall’amministrazione comunale, l’esproprio per pubblica utilità e restituirla alla Città di Magenta. Ma evidentemente , su quell’area gli amici degli amici hanno altre aspettative ! Lo vengano a spiegare alla Città in un'Assemblea Pubblica ! 

Al di là delle macroscopiche, incomprensibili, contraddizioni in cui si è ficcata l’amministrazione comunale su questa storia, e che ne dovrà dare conto all’opinione pubblica, è evidente una maggioranza inerte, insensibile, arrogante che non ha saputo cogliere le opportunità di collaborazione e competenze che molti cittadini del territorio avrebbero potuto fornire, senza chiedere nulla in cambio. Su una serie importanti di questioni, lavoro, salute e bene pubblico il Movimento ha saputo porre problemi reali, circostanziarne gli eventi, indagare ed arrivare a risultati concreti. E’ profondamente errato, e meschinamente propagandistico, chi associa il Movimento solo alla questione Novaceta. Il Movimento nasce da una costola di un comitato formatosi in Novaceta, ma poi si  arricchisce di uomini e donne del territorio, di nuove competenze, di rinnovato entusiasmo, di energiche lungimiranze. E’ chiaro che tutto  questo ha dato fastidio ad un politica territoriale vecchia, stantia , letteralmente ferma ed incapace proprio sui temi del lavoro, della salute e dell’ambiente.

I risultati del Movimento :

Questione lavoro : sul territorio, negli ultimi anni, si sono persi migliaia di posti di lavoro. Hanno chiuso centinaia di aziende, tra grandi industrie , artigiani, negozianti, senza che sindacato e principalmente la politica abbia mosso un solo dito. Completa indifferenza anche quando, appunto, si chiudevano industrie , ad esempio i nostri fiori all’occhiello Novaceta e Saffa, che contavano migliaia di lavoratori tra dipendenti ed indotto. Il Movimento ha denunciato il malaffare, si è sostituito a politica ed al sindacato, ed ha messo in luce, all’attenzione della Procura di  Milano, le ruberie, ottenendo, per il momento, la registrazione da parte della Procura di 33 avvisi di garanzia e mettendo in prospettiva sacrosanti risarcimenti, da erogare agli ew dipendenti, essendosi già prenotati parte civile nel processo penale che dovrà seguire.

Questione ambiente : mentre i siti industriali venivano smantellati senza alcun controllo efficace da parte delle autorità preposte, era il Movimento che prendeva letteralmente per mano la Polizia Locale di Magenta e l’accompagnava a verificare ciò che accadeva in quei siti. La stessa Polizia Locale doveva così verbalizzare situazioni incontrollate di rimozione amianto, di presenza di molte tonnellate di liquidi pericolosi, di fusti di materiali non identificati, etc. Partiva quindi una campagna di sensibilizzazione e di controlli che non avrebbe avuto luogo senza il contributo del Movimento,  e come se non bastasse, ancora una volta, il Movimento si sostituisce a chi dovrebbe controllare e , con indagini specifiche, denuncia una condizione di assoluta gravità alla Procura di Busto Arsizio, ottenendo, da quanto poi ed ancora oggi si vede, il blocco delle attività pericolose.

Questione salute : una questione che si tende a non dare la dovuta trasparenza. Già durante la gestione Del Gobbo, i militanti oggi appartenenti al Movimento Popolare Dignità e Lavoro, presentarono una mozione in Consiglio Comunale, che fu approvata , che riguardava lo sconto del 20% sui farmaci in fascia “C” , praticabile nelle due farmacie comunali magentine. Tale mozione, forte anche di analoga  legge dello Stato ancora in vigore, è stata letteralmente disattesa dalle stesse amministrazioni e dalle stesse opposizioni che hanno occupato le sedie dell’assise magentina in questi ultimi dieci anni.  Il Movimento ha riproposto qualche mese or sono quella mozione, chiedendo ai Consiglieri, tutti, di ridiscuterla in Consiglio. Diamo atto al consigliere della Lega Nord che ha ripresentato l’interrogazione ed attendiamo le disposizioni dell’Amministrazione Comunale.

Questione Bene Comune : C’è un’area, sul territorio comunale di circa 14.000 m2, su cui, molto verosimilmente, non esiste inquinamento (prova ne è la pista ciclabile-pedonabile di viale Piemonte ( costruita su quell’area ) su cui transitano, per esigenze abitative e per pratica di jogging, centinaia di magentini al giorno). E’ chiaro che quella zona deve essere incontaminata, poiché viceversa, sarebbe molto grave che la precedente amministrazione abbia costruito un percorso su cui transitano donne, uomini e bambini, che praticano attività aerobiche, senza effettuare i dovuti controlli. Ed è ancora più grave che l’attuale  amministrazione, avendo qualche dubbio, ed avendo addirittura ordinato ( nell’agosto 2013 ) la demolizione, a qualche centinaia di metri di distanza, di edifici contenenti amianto, non abbia fatto contestualmente i dovuti controlli ambientali , lasciando transitare, tranquillamente, ignari ed indifesi Cittadini.
Bene, partendo dalla  certezza che i controlli sono stati fatti ed anche dalla conoscenza storica che quell’area non è mai stata oggetto di attività industriali inquinanti, il Movimento, visto che quel parco è stato lasciato per oltre sei anni al degrado più assoluto e diventato preda di balorde frequentazioni occasionali, di fonti di pericolo e di immane degrado, ha deciso di ripulirlo per riconsegnarlo alla Città, previo esproprio previsto dalla Legge, e col consenso di circa 2000 cittadini che hanno firmato la petizione relativa. Le posizioni in consiglio comunale sono quelle note e le nostre considerazioni le abbiamo espresse ad inizio articolo.

Certamente possiamo fare di più, ma non si ricorda, a memoria, altri gruppi o movimenti politici, fuori dalle istituzioni, che a Magenta si siano dati da fare, e per tanti anni, nell’esclusivo interesse dei Cittadini. Certamente ci sono decine di Associazioni sul territorio che svolgono servizi utilissimi e di straordinario interesse ed aiuto alla società. Un grande grazie a tutti i volontari ed un augurio che , in futuro, si possa anche lavorare insieme.

Movimento Popolare Dignità e Lavoro.



venerdì 17 ottobre 2014

L’ignoranza, la conoscenza, la rettitudine !

Alcune volte mi chiedo quando è l’ignoranza, oppure il suo inverso, la conoscenza, che supera l’onestà, la rettitudine, la volontà e l’obbligo, per un politico, di perseguire il “Bene Comune”.
Lunedì 29 settembre, ho fatto qualcosa che normalmente evito di fare: scrivere a rappresentanti istituzionali chiedendo loro una particolare attenzione in merito ad un punto dell’ordine del giorno che avrebbero dovuto votare quella sera stessa.
Ovviamente non mi sono permesso di dare alcuna indicazione di voto, ma ho voluto sottolineare la necessità di un voto, secondo coscienza, per il Bene Comune. Stiamo parlando della mozione , presentata dai consiglieri di NcD, relativa alla possibilità di esproprio di un’area verde, da sempre gestita dai lavoratori di un’azienda storica del territorio magentino, e lasciata, dopo la truffaldina chiusura di quest’ultima, nel degrado più assoluto.
Un degrado totale, sempre segnalato dai volontari del  MPDL, che nell’agosto scorso, rinunciando alle sacrosante ferie estive, hanno deciso di ripulire l’area per restituirla, in qualche modo, alla Città.
Qualcuno sostiene che , l’azione del Movimento Popolare Dignità e Lavoro, sia stata illegale, ma non dice cosa hanno fatto gli altri, in particolare  proprietà ed istituzioni, per evitare il degrado e lasciare che quelle aree, fossero, per davvero, fonte di pericolo per la comunità e sede perpetua di illegalità  (sono state trovate piante di ambrosia, piantagioni di marijuana, escrementi di animali e umani, spazzatura a tonnellate ed evidenti segni di balorde frequentazioni).
Ma ritorniamo in Consiglio Comunale: la situazione appena descritta è stata riportata nell’appello ai Consiglieri, e, i volontari del Movimento hanno atteso, in encomiabile silenzio per ben cinque ore, che i consiglieri si esprimessero. Sono intervenuti tutti i consiglieri di opposizione che con argomentazioni, anche diversificate, hanno espresso opinioni, idee, valutazioni, ed infine,  in nome di quel “Bene Comune”, hanno deciso di votare a favore di un esproprio legittimo, sacrosanto, che non impegnava le casse comunali e che restituiva decoro, ed il Parco,  alla Città di Magenta.
I consiglieri di maggioranza si sono, invece, nascosti dietro un assoluto silenzio, lasciando, al solo consigliere di PRC-CAG, la lettura di una posizione, certamente condivisa tra loro in precedenza, contraria all’esproprio, contraria al comodato d’uso, contraria al Bene Comune e piena zeppa di contraddizioni che, in un’assise seria, avrebbero dovuto essere evitate. E devo dover pensare che la posizione dei consiglieri di maggioranza sia stata assunta solo per ignoranza ( non conoscenza ) e per mancato approfondimento della questione. Pensare altro, mi turba molto di più.

M. De Luca

venerdì 3 ottobre 2014

Una Giunta comunale al capolinea ricorre a misere speculazioni mediatiche.

Oggi, 3 ottobre, la stampa locale ha pubblicato una notizia che non ha ne capo ne coda, quella di cui si parla di “insulti e minacce all’assessore Garegani”.
Un vero e proprio tourbillon di sciocchezze, un vero e proprio attacco ad un gruppo di donne e
uomini che da sempre stanno contribuendo, in maniera tangibile, a fare qualcosa per la Città, a
differenza di una classe politica, inerte, impreparata e che ha bisogno di deviare, attraverso la bugia
mediatica, altre notizie che evidenzierebbero, evidentemente la inadeguatezza di una giunta
comunale ormai arrivata al capolinea.
I fatti, documentati, incontrovertibili sono questi :
Al termine dell’emendamento beffa presentato dal consigliere Vulcano alla mozione di esproprio dell’area Cral ex Novaceta, gli oltre 50 rappresentanti del MPDL che, per gran parte componevano il pubblico presente in consiglio, dopo una seduta fiume di circa 5 ore, durante la quale hanno osservato il più rispettoso silenzio, hanno abbandonato l’aula e durante l’uscita si è sentita solo una, non indirizzata, ma generica disapprovazione.
Solo più tardi, a consiglio chiuso, il Sig. Vincenzo Salvaggio, rivolgendosi al gruppetto del MPDL ancora
stazionante in strada, ha chiesto i motivi del malumore, ma l’ho ha fatto con veemenza, ad alta
voce, non permettendo ad un nostro portavoce di parlare, ripetendo, maniacalmente sempre una
stessa frase, col preciso intento di provocare chi gli era di fronte. Ciononostante, al cittadino
Salvaggio è stato risposto con la proverbiale calma ed educazione che ha contraddistinto il nostro
rapporto con le amministrazioni comunali negli ultimi 10 anni.
Solo successivamente, potrebbe essere stato possibile uno scambio di opinioni tra una Signora di 63
anni ed una ragazza, molto giovane, che fa l’Assessore al Comune di Magenta. L’assessore
Garegnani potrà testimoniare che non c’è stato altro scambio, ne di minacce ne di diversa esplicita
opinione, con i componenti il MPDL. In particolare con i portavoce c’è sempre  stato un esemplare rapporto di correttezza, principalmente nel rispetto della persona.
L’assurdo è, che mentre l’assessore “interessato” smorza i toni, questi sono riaccesi dagli altri due
assessori, probabilmente “interessati” a spostare l’attenzione mediatica su polemiche sterili
anziché rispondere nel merito e, circa a una gravissima situazione amministrativa che sta attanagliando l’intera Città.
E’ chiarissima la provocazione, nei nostri confronti, messa in atto dal vice-sindaco Razzano, che ,
sempre a consiglio ultimato e in strada, lontano dalle presunte schermaglie verbali, e quindi, pur non essendo a conoscenza di cosa fosse accaduto (qualora lo fosse), si rivolge ad un agente della polizia locale e  gli chiede di identificare alcune persone, esprimendosi nel seguente modo :” fate il vostro dovere “. Frase detta in presenza di chi scrive e di numerose altre persone. Un ordine perentorio dato proprio per creare disordini. Un vero esempio di incapacità nello gestire particolari situazioni e di abuso di potere. Tanto è vero che, la presunta “bagarre” nasce, poi, dal fatto che la polizia locale vuole identificare una persona che, nel suo diritto, reclama di voler conoscerne i motivi. Questa persona, appunto la Signora di 63 anni, si sentirà male e chiederà di aver bisogno urgente di recarsi in bagno, fatto negato dall’agente che risponde con una volgarissima espressione (sentita chiaramente dai presenti).
Il fatto grave, è quindi, quello di aver voluto costruire un caso per discreditare il Movimento e le lotte sacrosante che da anni sta portando avanti (denunce su l’amianto in Città, denunce
sulle speculazioni edilizie, richiesta di applicazione dello sconto del 20% sui farmaci da parte delle farmacie comunali, ecc.).
Evidentemente, su questi temi, diamo fastidio, ma non ci faremo intimorire. Continueremo, ancora
più motivati, le nostre lotte.
A questo punto è d’obbligo una risposta anche al segretario di PRC, Alessio Piccin che fa
apprezzamenti su persone che nemmeno conosce. Questa persona che, gran parte dei componenti il
nostro gruppo non ha mai visto, dovrebbe guidare un partito che ha rappresentanti istituzionali in
Città. Un partito che non partecipa ad alcuna azione politica e sociale che riguarda le problematiche
del nostro territorio. Un partito, che negli ultimi 6 anni, sulla questione lavoro ed occupazione non
si è mai fatto vedere ne sentire . Non ha mai dimostrato solidarietà ai lavoratori in lotta, mai uno
scritto, mai una convergenza. Il PRC magentino conta una rappresentanza in Giunta, la cui tessera è
stata confezionata all’ultimo minuto solo per impedire l’entrata in consiglio ad un altro Cittadino
comunque legittimato dal consenso degli elettori. Ma ciò che è più imbarazzante è che  
l’Assessore, non può esprimere le proprie capacità e la propria indipendenza culturale, poiché
letteralmente “stoppata” da un gruppo di invisibili che, con fare, appunto, “fascista e mafioso“ ( tanto
per ripetere gli aggettivi utilizzati da Piccin ) ne condizionano l’autonomia.
Dispiace infine leggere alcuni articoli della stampa locale, pur confezionati con dovizia di
particolari, ma, nei fatti, scritti attingendo le notizie da terzi. “ mi han detto..” mi confesserà
l’autrice di un pezzo, “molto articolato”, e che descrive praticamente quanto è accaduto fuori
dall’aula consiliare. Quella sera, però, non c’era, ne prima ne dopo il consiglio. Ha seguito il
consiglio in “streaming”, e quindi non poteva conoscere quanto accaduto fuori. Il giorno dopo, la
stessa giornalista, mi invia un messaggio per sapere sui presunti incidenti e rispondo, ancora tramite messaggio telefonico : “ … è volata qualche parola solo dopo che Salvaggio ha voluto, fuori dall’aula, spiegare la loro posizione. Sai, è normale che i toni si alzino e qualcuno non ha retto ! “ Ma questa nostra dichiarazione nemmeno è stata riportata !
Un altro cronista, di un’altra testata, colloca in prima pagina “ Operaio Novaceta perde la testa e
urla a un assessore : se ti avvicini, ti meno “. Ci dispiace dover far sapere al giovane cronista che,
anche egli, ha preso le lucciole per lanterne. Il presunto alterco, secondo il cronista sarebbe
avvenuto tra l’assessore ed un operaio Novaceta. Evidentemente la tarda ora provoca effetti
collaterali seri. L’ ”operaiO” è quella Signora 63 enne che, tra l’altro, non è mai stata ne operaia ne dipendente Novaceta!
Due articoli completamente fuorvianti che non dicono come sono andate le cose, eppure, le due
redazioni erano in possesso del nostro comunicato ( inviato loro direttamente il giovedì mattino e
messo in rete già dal mercoledì precedente ) , che hanno ritenuto opportuno non pubblicare.
Ci auguriamo da parte di entrambe le redazioni una serena rivisitazione dei fatti e la pubblicazione
delle adeguate rettifiche.

MPDL

EX CRAL NOVACETA: LA FOGLIA DI FICO DELLA MAGGIORANZA


EX CRAL NOVACETA: LA FOGLIA DI FICO DELLA MAGGIORANZA


Il 29 settembre il Consiglio Comunale ha discusso 1a prima mozione che, in coerenza con le firme 1600 firme dei cittadini, si proponeva di restituire alla sua funzione storica di Parco e Centro Sportivo Pubblico della Città l'area ex Cral Novaceta, sottratta alla Città e abbandonata al degrado con il passaggio della proprietà all'Unicredit, attraverso l'esproprio per pubblica utilità.

In tempi di ristrettezze di bilancio il Movimento aveva avuto cura di offrire all'attenzione degli amministratori e dell'opinione pubblica strumenti per coprire la spesa per l'indennizzo: il ricorso alla partecipazione diretta dei cittadini con forme di azionariato popolare, con sponsorizzazioni private …. oppure a partecipazioni istituzionali con finanziamenti regionali. E anche una ipotesi alternativa: trattare la cessione dell'area in comodato d'uso gratuito (quindi senza mettere in discussione il diritto proprietario dell'Unicredit) e l'affidamento della gestione dell'area ai volontari del Movimento, in gran parte ex operai Novaceta e quindi in continuità con la gestione storica ell'ex Cral.

Con la discussione della mozione d'esproprio sono arrivate subito le brutte sorprese: dall'ass. Salvaggio sono partiti attacchi alla proposta di esproprio prospettando costi astronomici e difficoltà insormontabili ma evitando di confrontarsi con le nostre proposte per il reperimento dei fondi o in alternativa del comodato d'uso. Sua massima preoccupazione era invece sponsorizzare il cambiamento della destinazione d'uso dell'area, che non si sa dove potrebbe portare e che il Sindaco nell'incontro per la consegna delle firme aveva invece escluso in maniera assoluta...

A completare l'opera arriva infine la proposta del consigliere PRC-CAG Vulcano che sarà quella approvata. Anche lui ignora le molte possibilità proposte dal Movimento e affossa definitivamente l'ipotesi di esproprio e anche quella di comodato d'uso, ignora il vincolo – condiviso fino a ieri anche da lui, dal sindaco e dalla maggioranza - ad affidare agli ex operai Novaceta e volontari del Movimento (quelli che attualmente stanno ripulendo l'area!) la gestione dell'ex Cral e.... propone di trattare con l'Unicredit la cessione a titolo gratuito della proprietà dell'area .. ! 

Un'ipotesi che appare poco praticabile per un'Amministrazione che finora non ha avuto la forza di impedire l'abbandono e il degrado dell'area e che appare solo un modo per scongiurare il ricorso all'esproprio e liberarsi di chi, di fronte all'inerzia e al silenzio dell'Amministrazione Comunale, si è presa la responsabilità e il peso di entrare nell'ex Cral a pulire l'area gratuitamente.

Di qui la nostra delusione e la nostra diffidenza, confermata dal silenzio tombale dei 5 consiglieri PD presenti, che non hanno ritenuto nemmeno di motivare il loro voto, e del Sindaco …. Un comportamento che i 1600 cittadini firmatari della petizione non meritavano ...e che non meritavano i volontari che stanno ripulendo il Cral.

Questi comportamenti stimolano il Movimento ad accelerare i tempi per l'apertura al pubblico della parte già risistemata dell'ex Cral e a incalzare l'Amministrazione Comunale perché si arrivi veramente alla restituzione alla Città dell'ex Cral come Parco e Centro Sportivo Pubblico. .

E per iniziare il Movimento denuncia all'opinione pubblica e sollecita ancora una volta l'Amministrazione Comunale a imporre alla proprietà il ripristino della fornitura dell'acqua all'area: ne va della sicurezza dell'area e della zona, ne va delle condizioni di vita dei due senza tetto da quasi un anno accampati nelle docce dell'ex Cral in attesa di una proposta dell'Amministrazione di alloggio civile che non arriva !

Movimento Popolare Dignità e Lavoro
Magenta, 1 ottobre 2014

Nelle foto: i volontari del Movimento al lavoro per ripulire gratuitamente l'ex Cral - 20 agosto 2014



lunedì 29 settembre 2014

ASM e Città di Magenta : " la Voce dei giovani "

" Uno strumento di dialogo per le nuove generazioni " : un giornalino, uno strumento "per raccontarci  i vostri pensieri e le vostre idee rispetto alla nostra e vostra citta ". Per questo, io e tutta la Giunta comunale ci aspettiamo anche suggerimenti e proposte per migliorare sempre più la città che tutti amiamo "

Ed i liceali del Bramante rispondono con un bellissimo articolo " Magenta piange l'abbandono del Circolo sportivo Novaceta " sottolineando : " oggi l'area è lasciata al deterioramento e all'abbandono poichè non si sta portando avanti un piano di recupero per le strutture " , ed ancora "è inevitabile chiedersi : perchè non si iterviene ?", ed infine :" Il nostro impegno e quello di Vulcano si uniscono per mantenere accesi i riflettori su un'area un tempo produttiva e di grande rilievo per la città, in cui oggi le erbacce e la ruggine avanzano ovunque :"

NESSUN COMMENTO: QUESTO ARTICOLO E' STATO PUBBLICATO NEL DICEMBRE 2012


giovedì 25 settembre 2014

COMUNICATO CONGIUNTO dall'incontro Movimento Popolare Dignità e Lavoro – Manuel Vulcano Consigliere Comunale PRC-CAG


COMUNICATO CONGIUNTO
dall'incontro Movimento Popolare Dignità e Lavoro – Manuel Vulcano Consigliere Comunale PRC-CAG

Si è svolto - presso l'ex Cral Novaceta, ora Ri-PARCO Bene Comune - ieri mercoledì 24 settembre l'incontro tra i volontari del Movimento Popolare Dignità e Lavoro e il consigliere comunale Manuel Vulcano e una rappresentanza del PRC-CAG.

Il consigliere Vulcano ha spazzato ogni dubbio con la sua posizione e quella del suo gruppo in appoggio totale all'occupazione dell'area CRAL confermando il fatto che si stia liberando un area dal degrado per restituirla alla città. Sono infine stati chiariti tutti gli altri punti su cui ci sono state nelle ultime settimane delle reciproche incomprensioni e si è condivisa la posizione sul futuro dell'area.

Il Movimento ricorda che quell'area è da sempre un'area che i lavoratori (attraverso il CRAL) hanno gestito in piena autonomia dalla Novaceta e i suoi impianti sportivi e ricreativi aperti all'intera cittadinanza, che quell'area fu sottratta ai lavoratori e alla Città con l'inganno come dimostrano i 33 avvisi di garanzia a dirigenti e proprietari per aver portato la Novaceta al fallimento gettando sul lastrico centinaia di famiglie operaie, sottraendo centinaia di migliaia di euro alle casse del Comune e impoverendo il territorio, che il subentro dell'attuale proprietà (Unicredit leasing) ha significato l' abbandono al degrado dell'intera area e della stessa zona del quartiere nord della Città.

I partecipanti hanno immediatamente sgombrato il campo da eventuali speculazioni inerenti la così detta “legalità” e la, inopportunamente denominata, “occupazione” dell'area: semmai l'attenzione va concentrata sul futuro del Cral: cosa intende fare l'Amministrazione Comunale per rispondere ai 1600 cittadini che, ad oggi, hanno sottoscritto la petizione per il recupero del Cral aperto a tutti i cittadini come Parco Pubblico e per attività ricreative e sportive?

E poi, cosa intende fare l'Amministrazione Comunale di fronte all'arroganza di una proprietà che per ritorsione chiude la fornitura di acqua, non solo nell’area Cral, ma all’intera area dello stabilimento, lasciandola ad alto rischio d’incendio (campo sportivo e parco giochi sono ancora coperti da una vegetazione di rovi ed erbacce secche, così come ampie zone verdi all’interno dell’ex area produttiva) pur confinando, a pochi metri con abitazioni civili ? Ma non era la stessa Amministrazione che diceva di voler sanzionare la proprietà per i ritardi nella messa in sicurezza e bonifica ?

Cosa intende fare l'Amministrazione Comunale, sapendo che la mancata fornitura d'acqua, non colpisce tanto i volontari del Movimento, quanto i due senza tetto e senza lavoro che la occupano da quasi un anno, senza avere avuto alcuna opportunità di alternativa. Quelle persone, con mezzi di fortuna, erano riusciti almeno a garantirsi un tetto sulla testa . Come faranno a lavarsi, lavare i panni, cucinare, a bere...? Tutte cose che oggi sono diventate per loro difficili e pesanti e che li precipita in una condizione, ancora peggiore delle precedente, paragonabile solo a quanto si vede nel cosi detto “terzo mondo”. Altro che “eccellenza” lombarda !

Su queste due emergenze il consigliere Vulcano ha preso atto della situazione e ha assicurato il suo intervento presso l'Amministrazione Comunale.

Al consigliere Vulcano è stato fatto presente che nessun componente della maggioranza, a differenza di quelli dell'opposizione, si è fatto vedere per visionare la situazione di degrado dell'area, il lavoro svolto per il recupero della stessa ed anche le condizioni dei due senza tetto. Per questo la presenza di Vulcano è finalmente un’inversione di tendenza con questa, fino ad oggi, incomprensibile assenza. Ci si augura che ci sia una corretta attenzione e rispetto verso quei 1600 cittadini che sottoscrivendo la petizione del Movimento reclamano il recupero dell'ex Cral alla Città.

A testimonianza del grave stato di degrado al consigliere è stato fatto notare come l'abbandono del Cral e la chiusura della Novaceta si sono ripercosse anche sulla zona: atti di vandalismo sono all'ordine del giorno (per l'ennesima volta le staccionate di sicurezza della pista ciclabile sono state danneggiate e non riparate), sotto i cespugli e i rovi che sono cresciuti a ridosso della recinzione dell'ex Cral e dei muri della stessa Novaceta da tempo giacciono abbandonati rifiuti di tutti i tipi mai ritirati, lo sfalcio delle sponde del canale è abbandonato sulla pista ciclabile....

Il subentro dell'attuale proprietà e l'abbandono del sito, invece di nuovi insediamenti produttivi e di un rilancio dell'economia cittadina, hanno fatto di quella zona una zona franca. Movimento e Consigliere concordano sull'urgenza di contrastare il degrado e restituire anche con primi progetti parziali vivibilità alla zona.

Movimento Popolare Dignità e Lavoro 
Manuel Vulcano – Cons. Comunale PRC-CAG

domenica 21 settembre 2014

E’ COSI’ STRANA “ STA’ COSA “ ? , ovvero domanda alla Pubblica Amministrazione Magentina

Vogliamo iniziare questa pagina permettendoci di far memoria, ai nostri lettori, di due articoli della 
Costituzione Italiana, da sempre invocata come esempio di civiltà e di tutela dei diritti del Cittadino.
Stiamo parlando di “bene comune”, di espropri, di “trasferire , mediante espropriazione e salvo indennizzo, allo Stato, ad enti pubblici o a comunità di lavoratori atti  a caratterizzare la pubblica utilità ed il pubblico interesse, stiamo parlando di salute, di “bonifica delle terre”, stiamo parlando di
“ ricostruzione di unità produttive”.

Nei princìpi della nostra Costituzione, il Movimento Popolare Dignità e Lavoro sta operando :  

ART.43 : “A fini di utilità generale la legge può riservare originariamente o trasferire, mediante espropriazione e salvo indennizzo, allo Stato, ad enti pubblici o a comunità di lavoratori o di utenti determinate imprese o categorie di imprese, che si riferiscano a servizi pubblici essenziali o a fonti di energia o a situazioni di monopolio ed abbiano carattere di preminente interesse generale.”
ART.44 : “Al fine di conseguire il razionale sfruttamento del suolo e di stabilire equi rapporti sociali, la legge impone obblighi e vincoli alla proprietà terriera privata, fissa limiti alla sua estensione secondo le regioni e le zone agrarie, promuove ed impone la bonifica delle terre, la trasformazione del latifondo e la ricostituzione delle unità produttive; aiuta la piccola e la media proprietà. La legge dispone provvedimenti a favore delle zone montane.”
Purtroppo tali princìpi  spesso non sono conosciuti da chi ci governa , a livello nazionale ed a livello locale e quindi (vogliamo credere che sia solo un problema di non conoscenza ) interpretazioni personali, purtroppo divulgate anche a mezzo stampa, tendono a condizionare l’opinione pubblica.
Ciò che resta sconcertante è l’assoluta contraddizione (anche questa casuale ?) in cui personaggi pubblici cadono su temi ideologicamente e storicamente, invece, condivisi. Ci dispiace molto, infatti dover raccogliere dalla stampa locale, credo a proposito della “occupazione” del Cral  Novaceta, alcune dichiarazioni come quelle sotto riportate :  
  • Consigliere Vulcano : “Ci rendiamo conto che l’amministrazione non può sposare una causa che non rientri nella legalità”
Ci chiediamo se il consigliere Vulcano ha sposato “la causa” dell’amministrazione, soggiogata dalle politiche del PD,  e qual è la posizione del gruppo, che egli rappresenta, in merito all’azione compiuta dai volontari del Movimento, che è stata quella di aver voluto fortissimamente recuperare un’area degradata della Città per restituirla, bonificata e pubblica , alla Città stessa. Un’area, oggi,  resa illegale da imprenditori disonesti,. Un’area sottratta ai lavoratori. Una proprietà ed una dirigenza  che dovrà rispondere di ben 33 avvisi di garanzia per bancarotta fraudolenta ! E’ questa l’illegalità! Se lor signori non rubavano, oggi quell’area era ancora nella disponibilità dei lavoratori ( che l’hanno gestita per oltre 50 anni ) . Ma di cosa stiamo parlando???? !!!!
Ricordiamo anche che ne il consigliere Vulcano, ne gran parte della cosiddetta sinistra che egli rappresenta, ha firmato la petizione per il parco pubblico (che non c’entra niente con la successiva “occupazione” delle aree, cosa avvenuta sei mesi dopo il lancio della campagna ).  Non abbiamo capito di quale legalità il consigliere Vulcano si faccia portavoce e di chi. Forse ha già dimenticato che quando al governo della Città c’era l’amministrazione Del Gobbo, egli ha partecipato ad un’azione illegale, che è stata quella di entrare all’interno della proprietà. Occupò, infatti, “illegalmente”, le aree private dello stabilimento, per girare un cortometraggio, forse il suo primo. Ebbe a disposizione gratuita tutto, la sceneggiatura, ovvero la storia scritta dai lavoratori, gli attori, ovvero i lavoratori del presidio, ed il teatro, ovvero gli interni della fabbrica.
Ci chiediamo se per quell’occasione il consigliere Vulcano abbia fatto riferimento all’illegalità . Sicuramente in quei giorni non era ancora indottrinato dalle “moralistiche e legalitarie “ condizioni dell’attuale Amministrazione magentina. Noi sosteniamo, invece, che non c’era illegalità allora come non c’è illegalità adesso !

Ricordiamo ancora, a proposito della dichiarazione in merito ad una prossima visita presso la struttura Cral,  che, è già trascorso oltre un mese dall’inizio lavori di recupero delle aree da parte dei volontari del Movimento Popolare Dignità e Lavoro, e che fino ad oggi, egli, non si è mai fatto sentire, mentre ha affidato,solo adesso, dichiarazioni alla stampa magentina. Ad oggi, sono intervenuti, tantissimi esponenti della società civile, delle associazioni e della politica magentina, di destra, di centro, del Movimento 5 stelle, di una parte della sinistra, ognuno ha portato un contributo attivo di partecipazione al recupero dell’area. Manca tutta la parte della “cosiddetta sinistra” che forma l’amministrazione comunale, secondo cui, la nostra colpa, la nostra “illegalità” è quella di aver voluto, fortissimamente e con largo anticipo nei tempi, l’annunciammo in aula consiliare ad ottobre 2013, fare qualcosa di concreto per la Città.

Se il consigliere Vulcano vuole rendersi utile, non c’è bisogno di venire a trovarci (il luogo e le persone le conosce bene !), invece,  si attivi da subito per  trovare una soluzione alla mancanza di acqua, effettuata dalla proprietà per ritorsione, alla coppia di persone che vivono all’interno dell’area. Parli con l’assessore responsabile, anche se non è solo competenza di un singolo assessore, ma il degrado, la vergogna, di aver lasciato due persone IN ASSENZA TOTALE DI ACQUA, cioè che non possono lavarsi, non possono utilizzare i servizi igienici, non sanno come cambiarsi la biancheria, non sanno come cucinare e sono costretti ad usare, per bere, acqua in bottiglia che qualcuno porta loro, è una vergogna che riguarda ogni amministratore di comunità della ricca, opulenta,  “civile” e progredita Lombardia.

Comprendiamo bene che spesso diciamo le verità “a muso duro“  (tra l’altro dopo aver cercato tranquilli e costruttivi dialoghi da anni , ndr  : Cosiglio comunale aperto, richiesto nel giugno 2012 ) e che tale atteggiamento può suscitare ad altri, dichiarazioni (incomprensibili ) del tipo  : ” Ma dialogare ( ndr : col Movimento ) non è stato sempre facile “ , ma credo che qualcuno dovrebbe innanzitutto guardare bene dentro se stesso. Un esempio : la scorsa primavera il Movimento Popolare Dignità e Lavoro viene ufficialmente invitato alle tre giornate organizzate dalle staffette partigiane ed a partecipare  all’evento con un proprio gazebo ed il relativo materiale di normale propaganda. Bene, cogliemmo l’occasione per continuare la nostra campagna che prevedeva la raccolta firme alla petizione popolare di “ Salviamo il parco dal degrado, restituiamolo alla Città “.
Il consigliere Vulcano, in persona, vietò ( fatto incomprensibile e fuori da ogni contesto logico) la distribuzione dei volantini informativi per la raccolta firme, sui quali era assente qualunque riferimento politico o ideologico.

Infine, un messaggio indirizzato a tutti i Consiglieri del Comune di Magenta : probabilmente Vi troverete a votare una mozione che chiede l’esproprio dell’area Cral per restituirla come Parco Pubblico alla Città di Magenta. La mozione non è né di destra, né di sinistra, è scritta per il “Bene Comune”, è scritta per Città.
Anche nel 2004 un consigliere di opposizione presentò una mozione sull’area Novaceta per vincolarla ad area industriale, pensando al bene comune, quella mozione passò all’unanimità !
Questa volta, un voto a favore, da chi sostiene una presunta “illegalità”, significherebbe anche eliminare tale eventuale condizione.
Non può essere una mozione, oppure la parte politica che essa rappresenta, a chiedere che il Parco Cral diventi di utilizzo pubblico e che non sia un’area degradata, è una normale richiesta di buon senso e di civiltà sottoscritta  da oltre 1500 Cittadini a cui bisogna dare una risposta credibile, corretta, leale.
Sull’aspetto tecnico-economico dell’eventuale esproprio: c’è una certezza, un NON esproprio favorirebbe gli interessi della proprietà che su quelle aree ha, evidentemente, altre mire, inoltre quelle aree, oggi, con i vincoli attuali, hanno un valore molto basso e potrebbe essere possibile anche una raccolta fondi popolare con il fine di donare alla Città di Magenta un’area verde, di aggregazione, di sport e di svago. 
E’ COSI’ STRANA  “ STA’  COSA “ ?

MPDL


sabato 30 agosto 2014

Pubblico parco e privato degrado, oppure degrado pubblico e parco privato ?

E’ un interrogativo sempre più pressante che si presenta  a mano a mano che trascorrono i giorni da quando un gruppo di volontari ha deciso di trascorrere le ferie per pulire, a proprie spese, un pezzo di Città.
E’ un interrogativo che ci poniamo anche perché, chi amministra la Città di Magenta, ad oggi, non si è fatto nemmeno sentire. E’ un fatto sconcertante , poiché, o “parco pubblico “ o “ degrado pubblico” , qualcosa di “pubblico” c’è, e “qualcosa di pubblico” , fino a prova contraria, è di competenza della pubblica amministrazione.

E’ ancora più sconcertante, l’assenza della pubblica amministrazione, poiché, nella gran parte dei componenti la Giunta ed il Consiglio, si identificano persone che si sono sempre dichiarate attente al sociale, chi per convinzione ideologica ( e condividiamo ) , chi per trascorsi lustri nelle magentine parrocchie.

Allora vogliamo immaginare che “le istituzioni” vorrebbero condividere il fine sociale dell’azione che il Movimento Popolare Dignità e Lavoro sta conducendo, ma non possono “istituzionalmente” poiché, così facendo, avvallerebbero un reato ( pseudo ) che è quello dell’inviolabilità della proprietà privata.

Dunque ci tocca fare chiarezza e cerare di fugare qualche dubbio a chi la pensa come l’amministrazione :

  1. le persone che il giorno 20 agosto alle ore 9.00 sono entrate nell’area da bonificare, hanno trovato una porta chiusa con tanto di catena e lucchetto. Queste persone hanno bussato a quella porta ed è stato loro aperto.
  2. lo spettacolo presentato agli occhi delle oltre trenta persone che hanno varcato la porta in oggetto è stato di un disgusto immane. Montagne di sporcizia, rovi alti due metri, alberi con decine di rami secchi, pericolosissimi, che si affacciavano sulla pista ciclabile, piantagioni di ambrosia, coltivazioni di marijuana, topi morti ed escrementi di topi, decine di profilattici all’interno del campo da tennis. Questo spettacolo è stato innanzitutto documentato ed è stato posto immediatamente all’attenzione della stampa e della Polizia di Stato ( Digos ) , soggetti, questi, avvertiti in tempo reale, dai volontari, per certificare che non c’è stata alcuna forzatura di porte e strutture chiuse, per dimostrare che l’area era di fatto già occupata da altri e che immane era lo stato di degrado.
  3. i volontari non sono entrati nelle aree per occuparle o viverci o prendere qualcosa. Sono entrati in quelle aree per dare qualcosa, anzi per Ri-dare qualcosa che è sempre stato della Città, un parco pubblico !
  4. i volontari, semplici cittadini (del territorio), che formano il gruppo del Movimento Popolare Dignità e Lavoro, hanno tutti , per fortuna, già una casa, e non sentono il bisogno di elevare a proprio domicilio quello di viale Piemonte.

Dicevamo, dunque, di non comprendere il silenzio della pubblica amministrazione, anche perché questa, nelle vari sedi di competenza, era già a conoscenza che quelle aree erano occupate , ma direi più esattamente , “abitate” da una coppia di persone. E’ lo stesso vice-sindaco Razzano che dichiara su “Settegiorni” del 29 agosto u.s., rivolgendosi a Simone Gelli :” irresponsabile e ignorante…se si informassero saprebbero che i due cittadini sono stati presi in cura dai servizi sociali del Comune”,
dunque, da questa dichiarazione, è certo che le due persone “domiciliate” in viale Piemonte, sono conosciute e identificate dal Comune da molto tempo. Al di là della domanda logica che il normale Cittadino si pone :” ma a costoro è mai stato chiesto dove abitassero ? “, noi ci siamo rivolti direttamente agli interessati per sapere cosa sapessero, di loro, i servizi sociali ed il Comune di Magenta. Queste persone hanno dichiarato di aver informato le autorità di vivere nelle aree del Cral ed addirittura, una volta, è capitato di essere stati accompagnati, fino al “privato” ( o pubblico ) domicilio dalla Polizia Locale !
Adesso si capisce il silenzio dell’amministrazione comunale. Non solo ha  permesso che queste persone vivessero nel più assoluto degrado, ma ha accettato che si rendessero invisibili per non disturbare chi avrebbe dovuto interessarsi a loro.

Responsabilità non assunta nemmeno nei confronti di quella situazione gravissima, per mancanza di qualsiasi forma di manutenzione e controllo, che la proprietà dell’area Cral aveva generato. Ma a chi toccava controllare, ad esempio lungo la pubblica pista ciclabile, che all’interno di quell’area i rovi ed i rami secchi erano potenziali pericolo di vasto incendio ? Chi doveva avvertire chi, che parte della recinsione in rete metallica era stata abbattuta e che l’area era preda di ogni abbordaggio da parte di malintenzionati ?
Se fossero stati effettuati i minimi controlli, esterni, ad una vasta area insediata sul territorio comunale, forse sarebbe stato utile chiamare la proprietà e “scoprire” la giacenza di piante di ambrosia oppure  delle coltivazioni di marijuana. Forse si poteva intervenire di ufficio ed intimare alla proprietà di porre fine al degrado. Tutto questo non è stato fatto. Ancora una volta, come per la questione amianto, sono dovuti intervenire i Cittadini, con atti concreti , a porre fine al degrado e muovere l’inerzia altrui.

Il Movimento Popolare Dignità e Lavoro, si è dovuto inoltre interessare anche dei gravi abusi che la proprietà ( o chi per essa ) ha commesso e continua a commettere in materia di sicurezza sul lavoro. Abbiamo scoperto, ed immediatamente denunciato alle autorità competenti, che , ad esempio ai lavoratori addetti alla sorveglianza delle aree industriali, non era concesso l’uso dell’acqua corrente e dell’acqua potabile, nel senso che , chissà da quanto tempo, le guardie giurate erano costrette ad espletare i bisogni fisiologici in latrine disseminate nell’area industriale e senza l’uso di acqua ! Inoltre mancava  acqua nei vasconi antincendio e l’energia elettrica necessaria a muovere le pompe. Una situazione da veri irresponsabili ed incoscienti !

Da queste situazioni e dalla proprietà, l’amministrazione comunale non prende le distanze, non fa, come potrebbe e dovrebbe, intimare ed applicare sanzioni ( un dirigente faceva presente che il “fuoco” degli avvocati Unicredit poteva fare molto male ! )  , prende invece le distanze dal nostro Movimento, da quegli uomini e donne che stanno spendendo le ore libere per cancellare un degrado vergognoso, ma ciò che è inaccettabile è disinteressarsi anche di circa 1500 Cittadini che chiedono di Ri-dare alla Città dignità e decoro, anche attraverso il Ri-cupero dell’area Cral ed al Ri-pristino di un Parco Pubblico !


M. De Luca