giovedì 21 novembre 2013

Top-gunner nostrani e...dopo “la mafia non esiste” ...l'amianto “forse allora non è poi così pericolosissimo” !

A Magenta, girare in elicottero è di moda. Come è una fortuna avere amici che possiedono elicotteri. E' una fortuna anche avere il tempo per girare la Città dall'alto, perchè non si sa come trascorrere una mezzoretta. Fin qui nulla da dire, tutto lecito. Resta però l'amarezza di sapere che, pur senza apparente motivo professionale, ma solo per puro “divertimento”, in momenti di estrema difficoltà economica per una gran parte degli Italiani, c'è gente che si diverte a fare i “top-gunner” nostrani.
Quello che assolutamente non “quadra” è , forse, voler giustificare il “giro alle giostre” con un problema serio com'è quello dell'amianto nella nostra Città e non solo nella nostra Città!
Eh già, perchè è chiaro che se lo scopo era quello di verificare la presenza di amianto in Città ed in particolare in Novaceta, allora il nostro pilota, anziché guardare la Città dall'alto, per verificare l'esatta dimensione del pericolo amianto in Novaceta, avrebbe dovuto abbandonare l'elicottero e farsi un giro in bicicletta, e , per motivi professionali, forse, avrebbe dovuto farlo già dal 2009 quando Dignità e Lavoro aveva protocollato le prime denunce ( quindi rese pubbliche, e, se invece non pubblicate, qualche giornale e qualche redattore dovrebbe spiegare il perchè ).

Perchè un giro in bicicletta ? Perchè l'amianto in Novaceta, è presente ( probabilmente oggi dovremo dire  ERA ) all'interno del sito per migliaia di tonnellate. L'amianto è all'interno dei reparti. Ricopre macchinari. Ricopre enormi caldaie e turbine grandi come un palazzo di venti metri ! L'amianto ricopre ( forse ricopriva ) enormi serbatoi di stoccaggio di acetone, enormi assorbitori per la distillazione dell'acetone. L'amianto è 
( forse era ) parte integrante di 54 filatoi, ognuno dei quali  lungo oltre 10 metri ed alto oltre 5 metri...e potrei andare avanti per ore nella descrizione.

Inoltre, dall'elicottero sicuramente non è possibile “vedere” altri tipi d'inquinamento, poiché ad oggi, nessuno ancora, fino a prova contraria, ha mai parlato di un eventuale, possibile, molto probabile,  inquinamento prodotto dagli impianti Snia Viscosa, la cui proprietà, ad oggi, non ha mai effettuato ne alcuna verifica ne alcuna bonifica delle aree.

Vorrei far capire all'amico F.V. che sarebbe più utile, per i Cittadini, continuare a parlare del problema amianto, con serietà, con serenità, con verità e con conoscenza ( e non entro nel merito dell'aspetto medico , già sottolineato con competenza da alcuni frequentatori di FB ). Pertanto invito F.V., a fare un giro, col sottoscritto, all'interno del sito (ammesso che la proprietà consenta l'ingresso ).

Da sottolineare, infine, il commento su FB posto dall' assessore del comune di Magenta in calce alle valutazioni  " fatte in volo”: “Condivido...” !!!
M.D.L.

                                                                    

martedì 19 novembre 2013

APPELLO PER IL RECUPERO ALLA CITTADINANZA MAGENTINA DELL'AREA CRAL AZIENDALE EX NOVACETA



APPELLO PER IL RECUPERO ALLA CITTADINANZA MAGENTINA DELL'AREA CRAL AZIENDALE EX NOVACETA

Senatore on. Sante Zuffada
Assessore Regionale Massimo Garavaglia
Assessore Regionale Mario Mantovani
Consigliere regionale Luca Del Gobbo
Consigliere Regionale Fabio Prina
Consigliere Provinciale Simone Gelli
Sindaco di Magenta Marco Invernizzi

LORO SEDI


Oggetto: appello per il recupero alla cittadinanza magentina dell'area CRAL aziendale ex Novaceta - MAGENTA

Con lo smantellamento delle macchine ex Novaceta e l'avvio della demolizione di alcuni fabbricati industriali ex Snia Viscosa scompare una delle più prestigiose produzione italiane e si completa una preoccupante desertificazione industriale di Magenta e del suo circondario.

Scompare con essa anche tanta parte della storia di questo territorio. Basta ricordare che Snia Viscosa si insedia in Magenta negli anni '30 su ampi spazi di verde che intervallano le strutture industriali e danno spazio ad alloggi per gli operai, a una mensa aperta ininterrottamente per 24 ore al giorno, a un vasto e attrezzato CRAL aziendale, oltre che a una fornita Biblioteca e a servizi sanitari come infermeria interna e addirittura medico pediatra per i figli dei dipendenti.

Nel '54 vi insedia la neo costituita Novaceta che rinnova gli impianti e innova i processi produttivi di fili continuo di acetato collocandosi fino al 2008 come azienda leader non solo in Europa ma anche nel mondo (nel 2001 copre il 60% del mercato europeo).

Il CRAL aziendale resta vivo a attivo e non si limita a fornire un “dopolavoro” a pensionati e dipendenti dell'ex Novaceta, diventa un punto di riferimento, di incontro e di ricreazione per l'intera cittadinanza. Sull'area Cral trovano spazio infatti un campo di calcio, una pista per la corsa e l'atletica, due serie di spogliatoi (ristrutturati recentemente) con docce calde e servizi di prim'ordine. Immersi nel verde trovano spazio anche quattro campi di bocce, un campo di squash, un parco giochi per bambini e campi da tennis coperti (riscaldati e illuminati) e il bar. Tutti servizi e impianti gratuiti (eccetto il tennis) a disposizione di giovani, anziani, famiglie del magentino. Addirittura negli anni '80 e '90 il Cral si impegna con successo nell'organizzazione di uscite fuori porta e gite.

Ma il 31 luglio 2012, venuto a scadenza il contratto col gestore, la nuova proprietà, l'UNICREDIT, ne decide la chiusura abbandonandolo al degrado. Una fitta vegetazione ricopre il campo di calcio e l'area verde, le strutture risentono ogni giorno che passa dell'incuria e dei danni del tempo. Nonostante le lamentele di cittadini e associazioni non è intervenuto finora alcun progetto di recupero.

Il Consiglio Comunale ha inserito nella variante generale del nuovo PGT ma a tutt'oggi nessuna proposta è stata avanzata per ridefinire destinazione d'uso del sito ex Novaceta ex Snia e nemmeno in specifico per l'area ex CRAL.

IL MOVIMENTO POPOLARE DIGNITA' E LAVORO ritiene urgente intervenire e convintamente perora il recupero dell'area CRAL a luogo di incontro e svago per la cittadinanza.

IL MOVIMENTO POPOLARE DIGNITA' E LAVORO si appella a tutti i politici del Magentino che annovera prestigiose cariche nelle istituzioni .

IL MOVIMENTO POPOLARE DIGNITA' E LAVORO chiede che quella parte dell'area ex Snia-exNovaceta, adibita da sempre a verde ed a spazi ricreativi, resti tale. Comune di Magenta, Provincia e Regione, si attivino per acquistare quell'area e destinarla a Parco Pubblico. Si promuova un'azionariato popolare, coinvolgendo Società del territorio, Imprese, Enti, Banche, privati Cittadini per rilevare l'area e donarlo alla Città.

IL MOVIMENTO POPOLARE DIGNITA' E LAVORO si attiverà affinché, gli aderenti al movimento si impegnino alla completa ristrutturazione degli impianti, si rendano parte attiva alla verifica dei lavori di bonifica, si organizzino per la futura successiva gestione del complesso sotto la supervisione ed il controllo di Comune, Provincia e Regione.

Resterebbe qualcosa di utile, di bello, di sociale. Resterebbe un grande parco pubblico restituito ai giochi dei bambini (forse unico a Magenta). Resterebbero impianti sportivi ad uso di tutti. Resterebbe un'etichetta “storica” per la nostra Città e per l'intero territorio del magentino.

Certi di rappresentare con questo appello e queste semplici proposte l'opinione dei cittadini di Magenta, auspichiamo che i destinatari di questo appello formulino le proprie considerazioni e ne diano risposta, riservandoci di presentare un nostro progetto più articolato e completo. Restiamo in attesa di riscontri che possono essere inoltrati (per il MPDL) a:

Magenta, 30 ottobre 2013

MOVIMENTO POPOLARE DIGNITA' E LAVORO



lunedì 18 novembre 2013

No Tav...controstoria di una foto !

A distanza di 24 ore dal grande e bellissimo corteo No Tav che sabato ha attraversato la Val di Susa ancora una volta, giornali e social media hanno già smesso di diffonderne il messaggio politico per concentrarsi tutti sulla foto dello scandalo: la ragazza No Tav che bacia il poliziotto. "Repubblica" non perde l'occasione di stravolgere il senso di quel gesto per idolatrare il valore della donna angelo, pacificatrice dei conflitti e ribadire la divisione interna al movimento No Tav  tra "buoni" e "cattivi". L'articolo riesce a convincere delle sue distorsioni diversi lettori, che si affrettano a dire la loro e a puntare il dito contro il "bacio dello scandalo".

Ma la ragazza della foto, Nina, dal suo profilo Facebook smentisce, afferma la volontà provocatoria del suo gesto nei confronti dei poliziotti in tenuta antisommossa, che negli ultimi anni hanno letteralmente militarizzato la Val di Susa, represso e criminalizzato qualsiasi tentativo di opporsi alla devastazione di un'intera valle, e al furto di soldi pubblici per interessi privati.
Nina e il suo collettivo di genere, a sostegno della lotta delle donne e dei soggetti LGBIT, non si dimenticano di Marta, la militante picchiata, insultata e molestata quest'estate dalla celere dopo aver partecipato ad un'azione al cantiere del Tav. "SenonconMartaquando?", avevano risposto le/i No Tav dopo quel terribile episodio, e altrettanto hanno fatto Nina e le sue compagne, che sabato hanno partecipato al corteo insieme alla rete Rimake-Communia Milano per parlare proprio in Valsusa della violenza (poliziesca) contro le donne, in vista della data internazionale del 25 novembre dedicata a questo tema.
La smentita di Nina costringe Repubblica a correggere il tiro e smorza l’entusiasmo del giornalismo Pro-Tav, deridendone i presupposti e palesando il lato provocatorio della sua azione. In seguito si sono sprecati articoli e commenti, le prese di distanza(sic!) di aree di movimento, culminati nel vergognoso articolo di “Val Susa Oggi” che pubblica le foto del profilo Facebook di Nina cercando di mostrarla come un’incosciente e inconsapevole ragazzina.
A scanso di tanti e troppi equivoci
la prima ad esprimere solidarietà è stata proprio Marta, che ha espresso personalmente a Nina la sua vicinanza ad una compagna di lotta, attaccata e strumentalizzata in primis da organi di stampa non certo interessati a mettere in buona luce le/i militanti No Tav. Dice Marta sul blog di “Sguardi sui Generis“”: “Mi chiedo perché quella dovrebbe diventare la foto dell’anno, e perché così tanto spazio viene dedicato a quel gesto. Ma forse la risposta è semplice, tanto semplice quanto disarmante, i media vogliono svuotare di contenuto la lotta delle donne No Tav, vogliono ancora una volta creare divisioni tra buoni e cattivi. In quei giorni i media erano impegnati a prender con le pinze quelle che in vari articoli hanno definito “presunte violenze” mentre in questo caso, prima ancora di intervistare la diretta interessata, hanno riportato la fotografia imponendo una narrazione congeniale alle rappresentazioni delle donne No Tav come amorevoli e conciliatrici.”

Conosciamo i cortocircuiti mediatici e come questi possano determinare una "realtà" molto differente da quella vissuta ed espressa dalle/dai protagoniste/i. Vorremmo tuttavia che tutte/i, soprattutto le/i tante e tanti che esprimono il loro appoggio alla mobilitazione No Tav e sono impegnate/i sui loro territori a combattere discriminazioni, speculazioni e sfruttamento
mantenessero la loro presa di parola all'interno della critica, se lo ritengono, ma anche del rispetto e della comprensione per un gesto che non aveva di intenzione di causare alcun danno al movimento, ne crediamo lo abbia fatto in alcun modo.

Come rete Rimake-Communia Milano esprimiamo solidarietà e sostegno a Nina, e ribadiamo il nostro pieno e indiscutibile appoggio al movimento NoTav che ancora una volta ha dato una risposta forte e unitaria, quella di una lotta e un movimento che non parlano solo di territori ma anche di violenza quotidiana sulle vite e suoi corpi.
Noi intanto il 25 novembre saremo tutte e tutti in piazza Cairoli alle 18 in occasione della giornata mondiale contro la violenza sulle donne, per dire ancora una volta:
NO alla strumentalizzazione dei corpi
NO agli abusi della polizia
NO all’accanimento e alla criminalizzazione mediatica
NO al sessismo nelle lotte
in due parole, NO TAV.

Le compagne e i compagni del collettivo di Nina insieme alla rete
Rimake-Communia Milano

sabato 16 novembre 2013

...sono Serena...

Qual'è secondo voi il nome proprio di persona della maggior parte dei nostri politici ? In questi ultimi anni hanno deciso di chiamarsi quasi tutte / i “Serena “ oppure “Sereno”, seguite un po'.

L'ultima, solo dal punto di vista cronologico è la ministra Cancellieri :
Cancellieri: sono serena, non temo inchiesta Fonsai
Mio impegno prosegue con determinazione, aspetto voto mercoledì”

A un noto ministro del precedente governo, tale Scajola, che aveva comprato un modesto appartamento di oltre 200mq, con vista sul Colosseo, fu chiesto di dimostrare dove aveva preso i soldi per l’acquisto dell’immobile. Non sapendo rispondere immediatamente, si trincerò dietro la abusata frase: non c’è nulla di irregolare, tranquilli, “sono sereno”.

Un noto politico milanese, tale Penati è accusato di intrallazzi nella gestione dello sviluppo immobiliare di alcune importanti aree dell’hinterland milanese. Prima reazione:sono sereno, dimostrerò che è tutto in regola.

Un esponente della Margherita romana ha soffiato qualcosa come 2/3 milioni di euro sotto il naso di Rutelli. Questa volta è stato Rutelli a dire “sono sereno”,non ne sapevo nulla.

Un certo “batman”, Fiorito si intrallazzava a spendere e spandere i soldi della giunta regionale laziale (pdl); anche lui “sereno” spiegherà che è tutto regolare.

Operazione "Volpe del deserto".
LUCCA,15 giugno 2011 -Il sindaco Mauro Favilla, raggiunto a Palazzo Santini, non si sbottona sulla bufera "Volpe del deserto", che ha colpito il Comune di Lucca : "Sono sereno"
Lo scenario evidenziato dai Carabinieri, infatti, parla chiaro, descrivendo un quadro di corruttela esistente fra amministratori, funzionari pubblici, liberi professionisti lucchesi e mondo imprenditoriale toscano”.

Appalti e mazzette, tocca il Pd il nuovo scandalo di Perugia

DAL NOSTRO INVIATO PERUGIA - Un nuovo scandalo si abbatte su Perugia, un' altra storia di appalti pubblici, di favori, di mazzette. Una quarantina di persone coinvolte, anche se per adesso gli avvisi di garanzia firmati dal sostituto procuratore Manuela Comodi sono 25, destinati a funzionari, imprenditori, dirigenti e a un politico, l' assessore alla viabilità della Provincia, Riccardo Fioriti, del Pd. I provvedimenti contemplano ipotesi di accusa pesanti, corruzione, concussione, associazione per delinquere. L' assessore Fioriti assicura: «Sono sereno»

14-06-2010 – Pescara
Santipoli, terza udienza. Del Turco: "Sono sereno".
PESCARA - Terza udienza oggi del processo per la Sanitopoli abruzzese che nel 2008 determinò la caduta della Giunta regionale di centrosinistra e il coinvolgimento di alcuni autorevoli esponenti del centrodestra.
Presente l'ex presidente della Regione, Ottaviano del Turco: ''Oggi e' mio dovere ascoltare le ragioni della Procura e lo faccio con il rispetto necessario che porto nei confronti di una istituzione dello Stato, quindi sono qui e ascoltero' con molta attenzione''. Su possibili nuovi atti che potrebbe presentare la Procura, Del Turco ha detto: ''Non mi aspetto nulla, in ogni caso sono sereno''.

Renzo Bossi si difende dalle accuse: "Sono sereno, non ho mai preso nulla"

"Sono sereno, non ho mai preso soldi dalla Lega, né in campagna elettorale e neppure adesso da consigliere regionale"
Lo ha detto Renzo Bossi appena arrivato in Consiglio regionale commentando quanto sarebbe emerso nell'inchiesta che coinvolge il tesoriere Francesco Belsito

Cuffaro : “sono Sereno











24/ott/2007
Mastella è indagato per abuso d'ufficio, finanziamento illecito ai partiti , concorso in ... E' sereno.

      Dell'Utri: incazzato ma sereno -13/feb/2010 - 'Sono scocciato, incazzato ma sono sereno'. Cosi'         Marcello Dell'Utri commenta le dichiarazioni di Massimo Ciancimino.

----questa è solo una parte di tutti i nostri politici ribattezzati Sereno e Serena, ma mi viene in mente un aneddoto : un sindacalista, di nome Felice, aveva appena firmato un accordo col padrone non troppo vantaggioso per i lavoratori. Girando per la fabbrica, ormai in dismissione, cade in una buca piena di melma fangosa e da cui non riusciva a venirne fuori, anche perchè non visto da alcuno. Si mette quindi a gridare e chiedere aiuto : “ aiuto..aiuto..sono Felice ! “, “aiuto...aiuto...sono Felice , tiratemi fuori di qui ! . Niente, nessuno lo sente. “Aiuto...aiuto...sono Felice !” . Lo sente finalmente un cassintegrato che era venuto a vedere la sua ex fabbrica. “Aiuto...aiuto...sono Felice “ , continua il sindacalista nella buca. L'operaio lo guarda, gli tira un calcio in bocca e gli fa: “brutto pirla, io so' cassintegrato e tu sei Felice, tie' ! “
Morale della favola : stesso trattamento ad ogni “sereno” !
Sik Sik 2013



lunedì 11 novembre 2013

La storia del capitalismo è la storia della pirateria organizzata da pochi che si appropriano del lavoro di molti. ( Ernesto Che Guevara )


Quest’anno, ricorre il quarto anno da quando Novaceta è stata costretta a chiudere a causa dell’ingordigia e dell’egoismo del genere umano. Non sono parole grosse o “già fatte”, è proprio così. Oggi la società in cui viviamo è sempre più preda di speculatori, di gente senza scrupoli che utilizza il potere del danaro per costruire più danaro. E’ ormai accertato che in Italia, il 10% della popolazione detiene il 50% dell’intera ricchezza del Paese, eppure questa gente non è mai sazia. Continua ad “investire” il danaro in operazioni speculative, protette da una classe politica corrotta e collusa. Ecco, quindi, che il cerchio si chiude. I ricchi diventano sempre più ricchi ed il resto del Paese diventa sempre più povero. Anche quest’ultima affermazione non è una frase fatta. Ognuno di voi, ognuno di noi, provi a pensare come, oggi, non possiamo più concederci ciò che era “normale” fino a qualche decina di anni or sono. Sfido qualunque coppia di giovani, che vivono del solo lavoro (qualora l’avessero) a mettere da parte un po’ di soldi per un progetto “casa”, oppure per concedersi un periodo di ferie estive spensierate, oppure un cambio di guardaroba, oppure concedersi “la pizza” al sabato sera con la famiglia. Chi ci governa, invece, non ha minimamente la percezione di quanto possa essere difficile “arrivare a fine mese” per la gente normale. Chi ci governa riceve uno stipendio almeno quindici, venti volte superiore a quello di un bravo operaio o di un impiegato, come potrebbe, quindi, avvertire le stesse difficoltà del Cittadino comune ? Chi ci governa, poi, nella maggior parte dei casi, diventa presto un ingranaggio malefico di un sistema perverso ed ingordo. Sempre alla ricerca del danaro, sempre di più, sempre di più. Si arriva quindi ai paradossi : il ministro che possiede un appartamento al Colosseo ma non sa chi glielo ha comprato, il governatore che fa le vacanze gratis ai Caraibi, il consigliere rampollo che “acquista” la laurea in Albania , un Presidente del Consiglio che evade le tasse per centinaia di milioni di euro ! Poi, anche se “beccati” in flagrante o condannati con sentenza definitiva, non si dimette nessuno. Ognuno resta al proprio posto, alla faccia degli esodati, dei cassintegrati, di quelli in mobilità, dei disoccupati ed dei giovani senza futuro e prospettive.
Non si dimette nemmeno la Ministra Cancellieri. Sostiene, infatti, che la sua telefonata, fatta alla convivente di un pregiudicato e quest’ultimo capostipite di una famiglia tutta coinvolta in gravi problemi giudiziari, è “umanitaria”. Una telefonata “umanitaria” con la quale esprime la sua solidarietà a persone che stanno in galera. Lei, il Ministro della Giustizia, che telefona all’unico componente di una famiglia i cui membri sono tutti in galera ed un altro è latitante, esprimendo solidarietà  e promettendo di impegnarsi in prima persona per far ottenere gli arresti domiciliari ( quasi sempre in ville dorate ) a quelle “povere” , conosciute e frequentate , persone. Lei, il Ministro della Giustizia, che esprime pareri negativi ( anche per reati così gravi come quelli commessi dalla famiglia Ligresti ) sulla carcerazione preventiva e poi non muove un dito per quelle migliaia di rifugiati e migranti , rinchiusi nei centri di accoglienza e subito “incriminati” per “immigrazione clandestina”. Lei, il Ministro della Giustizia che non ha mai espresso un parere sulle morti in carcere degli Aldovrandi, dei Cucchi e delle centinaia di persone suicide nelle carceri italiane.
Lei, il Ministro della Giustizia, che non parla delle collusioni con la famiglia Ligresti, non parla di suo figlio assunto per un anno da Ligresti e liquidato con 3,6 milioni di euro. Non parla della sua frequentazione trentennale con una famiglia il cui dominus è un pregiudicato. Non parla degli scandali che ha visto coinvolta direttamente la sua famiglia ( suo marito ) nello scandalo delle fustelle false dei farmaci. Non parla dell’arresto di suo marito. Parla, invece, di “umanità” per la rampolla di Ligresti , dove quest’ultimo, e vogliamo ricordarlo, è stato anche uno degli ultimi proprietari di quote nel giro delle società che avevano rilevato Novaceta. E  l’umanità e la solidarietà per i dipendenti di Novaceta dove la mettiamo ?  Questi sì che possono e devono essere “invisibili “ !

C’è bisogno, nel nostro Paese, non solo di una presa di coscienza, ma di partecipazione, di ribellione verso una società di furbi, d’intrallazzatori, di delinquenti. E non è vero che ci si debba sentire per forza come Don Chisciotte che lotta contro i mulini al vento. Non è vero che “ tanto non succede niente !”. Quante volte, mi è stato detto “chi te lo fa fare !”. La sensazione di non mollare mai, la “certezza” che stai facendo la cosa giusta, la percezione che puoi essere utile a qualcun altro, la convinzione di non cedere a soprusi, ti da un senso estremamente gratificante della tua esistenza.
E’ questa percezione che “sento” continuamente nella frequentazione dei miei ex colleghi di lavoro, compagni di presidio e compagni di lotta all’interno del Movimento Popolare Dignità e Lavoro. Un gruppo di persone che hanno ritrovato quella voglia di “partecipare”, di essere attivi e disponibili per tutti, di non accettare soprusi e condizionamenti.
Un gruppo di persone che oggi si interessa delle problematiche del lavoro, di quelle ambientali, di quelle sociali ( antimafia ) . Un gruppo di persone che fa’ e che da’ l’esempio, senza chiedere ne ricevere nulla in cambio. Un gruppo di persone che ha preteso rispetto e che ha ottenuto rispetto, dalla gente perbene, dalle istituzioni.

Sulla questione Novaceta, quel gruppo di persone, conduce una lotta giusta che stà già avendo, ed avrà ancora, consensi e riscontri. E’ diminuita l’arroganza di alcuni dei poteri forti, è aumentata, in noi, la convinzione di essere presi in seria attenzione per quello che stiamo facendo e per quello che si è dato e che si è in grado di dare ancora alla nostra comunità.

C’è bisogno di ritrovare, in tutte quelle persone, che con grande entusiasmo hanno iniziato una giusta lotta già dal 2009, le rinnovate motivazioni di lotta e di appartenenza ad un nuovo movimento popolare che, se forte, può entrare con determinazione nelle scelte sociali che determinano le condizioni di vita sul nostro territorio.

Oltre 600 persone hanno firmato una petizione proposta dal Movimento in cui si chiede, alle istituzioni ed alle amministrazioni locali, trasparenza in materia di ambiente ed in materia di occupazione e lavoro. Un esercito di persone che chiede di partecipare alle scelte ed alle decisioni delle amministrazioni locali. Un esercito di persone che ha espresso il proprio parere , non attraverso un voto politico, ma l’ho ha fatto attraverso la mobilitazione, attraverso un approccio diretto a quelle che sono le problematiche quotidiane di ogni Cittadino.

Il Movimento Popolare Dignità e Lavoro, nelle sedi istituzionali della Provincia di Milano e del Comune di Magenta, ha chiesto di essere coinvolto, e di partecipare nelle decisioni, in tema di ambiente e principalmente in materia di lavoro, qualora eventuali situazioni occupazionali dovessero riguardare le  ex aree Novaceta.

E’ per questo motivo che chiediamo con viva forza, a tutti gli ex compagni di lavoro, a tutte le persone che ci conoscono, a tutte quelle persone disgustate da una politica che non vede e non sente i problemi della gente, di costruire insieme un’alternativa di gestione del territorio. Proviamo a lottare insieme, proviamo a cambiare le cose, con impegno e determinazione. Vi aspettiamo.

Mario De Luca

Movimento Popolare Dignità e Lavoro
Circolo : Viale Piemonte, 10 ; 20013 Magenta (aperto ogni mercoledì dalle 21.00 alle 24.00)
Tel.: 3881493456




sabato 9 novembre 2013

VIVA LA COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA

Art. 4

La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto.
 

Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un'attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società.

venerdì 8 novembre 2013

Invernizzi, un sindaco che mantiene le promesse elettorali

Di fronte a una situazione sempre più drammatica sul piano occupazionale nel magentino, in cui spiccano le dismissioni a catena di intere aree industriali con conseguenti perdite di centinaia di posti di lavoro, sarà opportuno cercare di capire quali siano stati gli impegni presi dall'attuale amministrazione comunale in base al programma elettorale presentato al voto dei cittadini.
E sì perchè di risultati finora non se ne sono visti molti, a partire dal "recupero" delle aree ex Saffa, Novaceta e Plodari, di cui si era detto di voler riconfermare "la vocazione produttiva in chiave moderna e sostenibile". Ma forse siamo troppo severi, perchè leggendo bene le proposte non è proprio vero che il sindaco non ha mantenuto gli impegni in tema di lavoro e occupazione.
Invernizzi ha proposto infatti la creazione di "un polo regionale per la produzione e la formazione professionale nel campo delle energie rinnovabili" al fine di poter "cogliere le opportunità occupazionali e i finanziamenti comunitari" legati alla green economy. Sante parole, ma appunto "parole". In quali mani sarebbe la possibilità di realizzare questo polo regionale? Quelle del presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni con ogni probabilità, non certo del sindaco del Comune di Magenta. Saremmo curiosi di sapere se qualche atto è stato fatto finora in questa direzione.
Ma onestamente forse anche questo è tempo perso, perchè l'obiettivo non è quello di un progetto di reindustrializzazione delle aree dismesse, bensì quello di formare persone che possano essere disponibili a lavorare se mai un'impresa decidesse di avviare qualche produzione da green economy finanziata dall'Unione Europea. Auguri!
E anche il segno "ecologista" dell'impresa è significativo, dato che la green economy (economia verde) non vuol dire affatto né tutela dell'ambiente nè sostenibilità, ma - visto che proprio si vuol utilizzare l'inglese – business per chi vuol sfruttare l'ecologia anche a prescindere dall'impatto ambientale: vedi ad esempio la proliferazione di pale eoliche a tappeto in certe zone del paese che hanno provocato la sollevazione degli abitanti. Così come le "bonifiche da amianto" tanto indispensabili e sicuramente obbligatorie, affidate a ditte che tutto fanno tranne che tener conto delle procedure a tutela della salute e della sicurezza delle persone (giusto per ricordare anche una storia che ha a che fare con una nota area dismessa di Magenta...). L'ecologia è una cosa seria, gli affari sulla pelle dei cittadini con la scusa dell'ambiente sono un'altra cosa!
Per salvaguardare il polo produttivo nelle aree delle tre aziende occorrerebbe promuovere (anzi sarebbe occorso già prima dello smantellamento!) attività industriali concrete, a partire dalle competenze tecniche e lavorative esistenti, tipo il piano industriale per Novaceta presentato dal Movimento popolare Dignità e Lavoro di Magenta che quelle competenze e quell'area intendeva utilizzare! Quindi facendosi promotore della ricerca di investitori pubblici o privati a sostegno di quel piano, oppure  - se il rifarsi all'articolo 43 della Costituzione non è ritenuto un eccesso di estremismo - sostenere l'esproprio delle aree ai fini di pubblica utilità.
Ma queste appunto sono cose serie e se fossero state dette in campagna elettorale le potremmo oggi rinfacciare all'attuale amministrazione per inadempienza. Ma siccome Invernizzi ha promesso "parole", non possiamo proprio rimproverargli nulla.

Gigi Malabarba
Movimento Popolare Dignità e Lavoro